Crayon Chronicles – Un Rougelike Pastellosissimo

Crayon Chronicles

Circa un paio di anni fa ho scoperto Crayon Chronicles e mi ha subito colpito per la sua particolare grafica, così l’ho preso tramite un sito che regala codici in cambio di punti (Tremor Games). Da allora ci gioco a periodi, quando ho alcuni giorni liberi cerco di fare alcune partite e magari registrare le migliori, ma i miei risultati non sono sempre decenti. Come tutti i rougelike Crayon Chronicles è difficile, ma non così tanto, c’è da considerare la mia poca abilità con questo genere di giochi, e le banali distrazioni che si possono fare dopo un po’ di gioco.

Ogni movimento o azione comporta il passare dei turni, sia per il giocatore che per i nemici, quindi sbagliare un movimento in prossimità di un nemico, clickare il quadratino sbagliato comporterà quasi sicuramente un attacco da parte del nemico, mentre noi ne sprecheremo uno. Bisogna abituarsi in sostanza a fare solo ed unicamente i movimenti e le azioni necessarie economizzando su tutto il superfluo.

Come detto prima la cosa che colpisce subito del gioco è la grafica, semplice, disegnata a mano, quasi abbozzata velocemente con dei pastelli, da cui il nome, Crayon è una nota marca di pastelli a cera americana e in italiano si traduce proprio come pastello. Anche l’interfaccia di gioco con statistiche, punti ferita e punti esperienza, cosi come le informazioni su armi e oggetti utili. Anche Tutti i menu sono fatti con lo stesso stile, proprio come ogni singolo elemento, mostro, arma o altro presente in gioco, possiamo quindi scegliere tra l’unica modalità di gioco, le opzioni e istruzioni, e una sorta di enciclopedia utilizzando un foglio dove sembra essere scritto a mano con un pastello.

L’unica modalità di gioco è singleplayer e prevede una storia con intermezzi discorsivi tra un livello e l’altro, i livelli hanno delle componenti casuali, o una grande varietà di varianti, almeno per ciò che riguarda la biblioteca, altre aree del primo livello come la cabina di nordest e le cave hanno sempre la medesima mappa in ogni partita. Le armi nella stanza di partenza così come quelle che si trovano nella mappa o uccidendo i nemici, così come la loro distribuzione sulla mappa appare abbastanza casuale, i mostri non sembrano essere sempre nello stesso numero e tipo infatti. Quindi il gioco oltre che richiedere una certa abilità e tecnica necessita anche di una buona dose di fortuna nella distribuzione dei mostri, delle armi, di oggetti di cura e di saper sfruttare bene l’ingresso nelle varie aree, aprire una porta che conduce in una zona non ancora esplorata cura parzialmente il personaggio.

All’inizio abbiamo la possibilità di un minimo di personalizzazione del personaggio, possiamo stabilirne il nome, il sesso e poco altro, compresa una frase da dire come esclamazione, l’aspetto invece rimane fisso, possiamo invece personalizzare maggiormente anche nell’aspetto alcuni personaggi che incontreremo nel gioco. Ogni volta che si sale di livello si possono scegliere due differenti skill da far crescere, a scelta fra fortuna, forza, precisione e parata. Gli oggetti che troviamo da indossare modificano sia l’aspetto che alcune caratteristiche, incluso attacco e punti ferita, cosa che fanno anche le armi, potendo scegliere se utilizzarne due piccole ad una mano, abbinando due armi o un’arma e uno scudo, o quelle più grandi a due mani, in ogni caso si tratta di oggetti bizzarri, righelli, libri, scale, lampade e molto altro. Si può conservare una seconda arma anche quando si utilizza un’arma a due mani, ma non darà alcun bonus finché non si riequipaggia nuovamente un’arma piccola. Sono presenti poi oggetti di cura o di attacco a distanza ad uso singolo o che si ricaricano dopo qualche turno e altri oggetti che hanno un effetto ad area sui nemici o solo sul proprio personaggio.

Potete vedere alcune immagini del gioco su la mia libreria Steam, e di seguito vi lascio anche alcuni video girati da me, quelli migliori tra le pessime partite che sono riuscito a giocare.

Crayon Chronicles non è per nulla complicato come gioco, richiede un po’ di pratica e bisogna prenderci la mano, poi si deve essere attenti a eseguire solo le mosse necessarie sfiorando la precisione maniacale, utilizzando le giuste tempistiche per gli attacchi e le cure, e in poco tempo giocherete sicuramente meglio di me. Il gioco si fa giocare piacevolmente anche così per sessioni brevi quando si ha un ritaglio di tempo, è possibile anche salvare per riprendere il gioco la volta successiva, ma se si muore si ricomincia daccapo, e riprendere la partita cancella il salvataggio, quindi si tratta più della possibilità di interrompere il gioco per continuarlo in un secondo momento, ma la morte è definitiva e si ricomincia con una nuova partita ogni volta.

Sono passati alcuni anni dall’uscita di Crayon Chronicles e c’è ancora un alone di mistero su alcuni, diciamo anche di più, achivements che richiedono di finire il gioco con dei segreti non meglio specificati che è il giocatore a dover scoprire, e pare che siano davvero pochi ad aver capito di che si tratta, ma gli sviluppatori non vogliono diffondere alcun indizio, quindi rimane ancora difficilissimo completare i 42 achievements o trovare informazioni a riguardo, il che rende le statistiche di completamento davvero basse.

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