Le Motivazioni del Licenziamento di Inafune

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Keiji Inafune

Le dimissioni di Keiji Inafune hanno scioccato l’industria dei videogiochi non solo in Giappone, ma in tutti il resto del mondo, la cosa ha fatto riflettere parecchie persone, e chi sa se poi, proprio questa sua decisione per certi versi inaspettata e tutto il parlare che se ne sta facendo intorno non serva a sensibilizzare il settore sul messaggio che Inafune ha da dare. Keiji già da un po’ rifletteva e a volte si lamentava della situazione che si stava creando intorno al mondo dei videogiochi. Non era più soddisfatto dal suo stesso settore e dalla piega che stava e tuttora sta prendendo. Non bisogna confondersi pero, lui ama il suo lavoro, o quello che era sempre stato il suo lavoro, ma attualmente le cose vanno un po cambiando.

La sua critica è su come ora i lavoratori del settore principalmente i developer, i programmatori e tutti quelli che realizzano i vari aspetti di un videogioco diventino sempre più dei semplici stipendiati a cui viene ordinato cosa fare e in quanto tempo devono farlo, come devono farlo etc.

Una volta chi creava il gioco, creava il gioco, ora più che altro ti commissionano cosa fare. Keiji da la colpa di tutto questo alla nuova classe dirigente che sta sempre più occupando il settore dei videogiochi in Giappone (ma in molti casi anche all’estero), si tratta di persone che spesso non sanno nulla del settore, che sono solo dirigenti e la ditta che gestiscono la considerano semplicemente una ditta.

Ad enfatizzare ancora di più questa situazione c’è anche l’evento legato alle dimissioni di Keiji Inafune, alla sua domanda di dimissioni nessuno si è stupito nessuno dei dirigenti ha detto nulla, per loro era un semplice operaio che se ne andava, questo conferma ancora di più come i nuovi dirigenti di alcune ditte siano praticamente “ignoranti” nel campo dei videogame, molte altre case di software farebbero a cazzotti per avere Inafune in uno dei loro team di sviluppo, cosi come vorrebbero accaparrarsi tanti altri noti lavoratori del settore che oramai per i loro datori di lavoro sono dei perfetti anonimi operai.

Inoltre c’è da considerare un altro fattore, questo va anche a scapito dei videogiocatori e dei prodotti finali dell’industria, ovvero dei videogioci, in molti casi (o forse tutti) le scelte di chi non sa nulla di videogame finiscono per snaturare o far calare la qualità del videogame stesso. La velocità con cui si pretende che i videogames siano creati a volte fa uscire prodotti scadenti, con bug o nonc urati nei minimi dettagli, oltre a scartare idee che spesso avrebberopotuto fare di un buon gioco un capolavoro… Troppe scelte sbagliate è questo il concetto che esprime Keiji, e lo motiva appunto con la non conoscenza del settore da parte dei dirigenti, è un messaggio forte che pero potrebbe servire, ed è per questo che Keiji Inafune si è licenziato.

Probabilmente il suo blog è stato chiuso (con la scusa che non essendo più dipendente non aveva più diritto a quello spazio sul sito Capcom e anche perché doveva essere un blog di lavoro e non personale) proprio perché esprimeva questi concetti e sicuramente anche per l’ultimo post in cui spiegava le motivazioni del suo licenziamento (infatti sarebbe stato sufficiente chiuderlo, non renderlo inaccessibile, questo conferma la scomodità delle sue affermazioni per Capcom).

Cosa farà Keiji nel futuro? Ancora non lo sa, ma dichiara che non vuole abbandonare i videogiochi Giapponesi, potrebbe facilmente andare a lavorare in ditte Americane (che probabilmente gli hanno già fatto offerte di lavoro), ma lui non vuole abbandonare ne il Giappone ne i suoi amati videogame, e vorrebbe continuare a lavorare ancora nel settore per qualche ditta Giapponese, forse anche la stessa Capcom se le cose cambieranno in meglio.

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